Premessa su come mi sono innamorata di Eric Mun
Prima di iniziare la visione di Another Miss Oh io non sapevo nemmeno dell’esistenza di Eric Mun. Appena è apparso sullo schermo, io, cioè, ho avuto un tuffo al cuore. E’ stato amore a prima vista, e sono pronta a scommettere che lo sarà anche per voi.
E’ difficile spiegare quanto quest’uomo sia magnetico, intenso e sensuale. Correte a vedere il drama, e capirete che no, non è vero che i coreani non sono credibili nelle scene d’amore. Qui infatti abbiamo i baci più memorabili nella storia dei kdrama, al cospetto dei quali la famosa scena della doccia di Wookie (di cui parlo qui, ovviamente male) impallidisce miseramente.
Ma andiamo con ordine, e partiamo dalla trama – firmata da Park Hae-young, autrice di capolavori quali My Ajusshi e il recente My liberation Notes.
Another miss Oh: trama e personaggi
Eric Mun interpreta il ruolo di Park Do-kyung, un regista del suono estremamente meticoloso sul lavoro e dal carattere ombroso e malinconico. Un anno prima era stato abbandonato dalla fidanzata, la «bella Oh Hae-young», proprio nel giorno del matrimonio e senza alcuna spiegazione.
Un anno dopo Do-kyung, venendo a sapere che Oh Hae-young sta per sposare un imprenditore, Han Tae-jin, decide di vendicarsi sabotando i suoi affari e mandandolo in bancarotta. Tuttavia, il problema è che la donna che Han Tae-jin sta per sposare è solo un’omonima della sua fidanzata, che per coincidenza ha lo stesso nome.
Nel momento in cui Han Tae-jin sa di dover andare in prigione, anziché essere onesto con Oh Hae-young e dirle cosa sta accadendo, mente dicendo di non amarla più e di voler annullare le nozze. Crede in questo modo che la ragazza possa essere più felice e libera di cominciare una nuova vita senza di lui. In realtà, crea delle ferite molto profonde nella già traballante autostima della giovane Miss Oh.
L’«altra Miss Oh», infatti, ha avuto una vita costellata dai continui scambi di identità e confronti (ovviamente persi) con la «bella Miss Oh» (l’ex fidanzata di Do-kyung), la quale non solo era stata sua compagna di scuola alle superiori, ma è ora la sua capa al lavoro. Più attraente, più brillante, più ammirata, la «bella Miss Oh» sembra avere tutte le fortune.
L’esistenza dell’«altra Miss Oh» e di Do-kyung iniziano pian piano a intrecciarsi. Do-kyung infatti si sente in colpa per aver rovinato la vita della Oh Hae-young sbagliata, e per di più ha delle continue visioni premonitrici su di lei. Il senso di colpa, però, lascerà ben presto il posto ad altri sentimenti… contro i quali lui cercherà invano di combattere.
Il male lead, Park Do-kyung (Eric Mun)
Do-kyung è probabilmente uno dei protagonisti più introversi, tormentati ed ’emotivamente difettosi’ che abbia mai visto in un kdrama, caratteristiche che manterrà fino all’ultimo episodio. Infatti, nonostante il suo personaggio abbia un’evoluzione significativa, non viene snaturato nelle sue qualità fondamentali – aspetto apprezzabile, segno di una scrittura solida.
Eric Mun si è mostrato un interprete straordinariamente bravo a rendere le sfumature di un uomo schivo e angosciato. Forse meno convincente nel rendere quelle di un uomo innamorato. C’è da dire che il suo personaggio è estremamente coerente dall’inizio alla fine, e non condivido le critiche di chi ha trovato piatta la sua recitazione.
E’ molto bello il modo in cui l’evoluzione di Do-kyung viene descritta. Se tutto comincia con il senso di colpa per aver rovinato il matrimonio dell’«altra Miss Oh», le cose cambiano quando lei va a vivere nell’appartamento vicino al suo.
Ascoltando i suoni che provengono dalla sua casa, le riflessioni che lei fa tra sé e sé, lui impara a conoscerla segretamente e intimamente. L’idea di due persone separate da un muro, ma unite dal filo sottile e impalpabile dei suoni – come ad esempio l’interruttore di una lampada che si accende e si spegne – è di una poeticità rara.
Con la conoscenza cresce il sentimento. Benché Do-kyung sia un uomo fatalista, non troppo interessato alle gioie della vita, è evidente lo sforzo che compie per uscire dal suo guscio e tentare di capire quella donna. Ecco, l’aspetto più toccante è proprio questo: vedere un uomo che non chiede di essere amato, ma che fa di tutto per amare.
La protagonista, l’«altra Miss Oh» (Seo Hyun-jin)
E’ la ragazza qualunque, vulnerabile ma orgogliosa, fragile ma capace di amare impavidamente. I suoi comportamenti sono talvolta estremi e contraddittori, ma sempre molto credibili. Faccio un esempio. Nell’episodio 11, Oh Hae-young scopre che Do-kyung è stato la causa dell’annullamento del suo matrimonio. Tra i due il sentimento è già sbocciato, e questo fatto è per lei così doloroso che per alcune puntate la sua reazione oscilla tra l’odio e il tentativo di razionalizzare per capire le ragioni di Do-kyung. Lo vuole e lo rifiuta al tempo stesso, il che è umanamente comprensibile.
Il drama è molto realistico nel tratteggiare la sofferenza di un cuore spezzato, e lo fa piuttosto crudamente. Non indora la pillola, non ci mostra un’eroina stoica e senza difetti che sopporta la situazione in modo elegante e misurato. Al contrario. Ci mostra una realtà fin troppo vera, che tutti abbiamo sperimentato almeno una volta nella vita: quella di mettersi in ridicolo tornando sempre da chi ci ha fatto soffrire.
Anche la sua gelosia nei confronti della «bella Miss Oh» è in qualche modo comprensibile. Per quanto io abbia trovato alcune scene francamente eccessive (quella del karaoke ha elementi disturbanti) non posso negare che sono molto efficaci nel veicolare il messaggio. Oh Hae-young non vuole più essere considerata l’«altra Miss Oh», ma vuole avere una propria identità, brillare per se stessa, smettere di essere confrontata con la sua ‘rivale’. E noi apprezziamo il suo coraggio, perché è davvero smisurato.
La «bella Miss Oh» (Jeon Hye-bin)
Bella la è davvero. Noi partiamo con l’intenzione di odiarla tantissimo, ma la bravura della sceneggiatrice si vede anche dal fatto che è stata in grado di creare un personaggio a tutto tondo, pieno di sfaccettature.
Egocentrica e abituata ad avere tutte le attenzioni per sé, non è consapevole delle invidie e delle gelosie che la sua presenza suscita. Se c’è da incolparla per qualcosa, sicuramente è superficialità più che malizia o cattiveria. Certo, ci sono momenti in cui si vorrebbe prenderla a testate: ad esempio, quando non troppo delicatamente dichiara all’«altra Miss Oh» di voler ricominciare a frequentare Do-kyung, infischiandosene di ferire i sentimenti altrui.
E’ vero però che è in grado di riconoscere i propri errori, lavorare su se stessa e migliorare. Non solo. Conoscendo meglio il suo personaggio, ci accorgiamo che anche «la bella Miss Oh» ha sviluppato sentimenti di invidia e rivalità nei confronti della sua ex compagna di scuola. Certo non relativi all’aspetto o alla popolarità, ma al fatto di essere cresciuta in una famiglia in cui affetto e premura sono mancati – cose che invece l’«altra Miss Oh» ha avuto in abbondanza.
In questo modo, si crea terreno fertile per l’instaurarsi di un rapporto tra le due ragazze che poco a poco crescerà e si rinsalderà sempre più. Anche in questo caso, si tratterà di una evoluzione molto umana e molto comprensibile, che attraverserà stadi diversi e complessi: dall’invidia all’odio al rancore alla comprensione, se non alla vera e propria amicizia.
Il rapporto tra i due protagonisti: una passione travolgente
Inutile girarci attorno. Potrei parlare degli altri personaggi, dei secondari che arricchiscono la trama, ma mancherei l’obiettivo di questa recensione. Il vero protagonista del drama è la passione tra i due main lead, così realistica da essere tangibile.
Chi ha visto questa scena non la dimentica, perché è un unicum nella storia dei kdrama. Siamo talmente abituati ai baci stampo e alle fanciulle immobili come pali della luce, che quando ho visto Eric prendere la ragazza e attaccarla al muro con veemenza, ecco, ho avuto un attimo di turbamento. I due insieme fanno letteralmente scintille.
Ma al di là della chimica, per la prima volta in un drama assistiamo a una skinship funzionale alla narrazione. Quel che voglio dire è che i baci, gli abbracci, le mani che si intrecciano vengono usati per sottolineare la profonda attrazione che lega i due protagonisti, un amore che cresce e si rafforza. Ad esempio, dopo che Do-kyung confessa le sue visioni premonitrici a Oh Hae-young anche il loro approccio fisico si fa più intenso, come a suggerirci che tra loro ormai non ci sono più barriere a separarli.
L’impressione generale è quella di un amore appassionato, forte ed estremamente realistico. Sono due persone indubbiamente diverse che però si influenzano e sostengono a vicenda. Lui, dandole quella solidità e sicurezza in se stessa che ancora le manca. Lei, contagiandolo con la sua vivacità e consentendogli così di ammorbidire le sue asperità caratteriali.
Another Miss Oh: perché è un capolavoro benché sia lontano dalla perfezione
Another Miss Oh è un drama che mi ha fatto sognare benché vi siano tante cose che sono lontane dalla perfezione. Vediamo innanzi tutto che cosa non funziona in questa serie.
Storyline secondarie ripetitive
La storia d’amore tra Soo-kyung, sorella di Do-kyung, e il ben più giovane Jin-sang è stravagante e interessante, inizialmente. Divertente anche la trovata di farli comunicare in francese. Tuttavia non ho apprezzato la scelta di ridurre lei (attrice peraltro meravigliosa, Ye Ji-won) a una macchietta alcolizzata ed eccentrica. Ciò che sulle prime suscita una risata, dopo un po’ infatti stanca. E’ un peccato, perché quei due avrebbero meritato un arco narrativo più serio e approfondito.
Le visioni premonitrici del protagonista
*** Attenzione: spoiler sul finale ***
Ci risiamo. Quando in un drama i generi vengono mischiati, solitamente succede un pastrocchio. Ne abbiamo avuto un esempio drammatico con About Time e Melting me softly (se siete interessati, recensioni qui e qui), ma nemmeno Another Miss Oh è esente da difetti quando si inoltra nel ‘lievemente fantasy’.
Non ci viene spiegato il motivo per cui Do-kyung ha queste visioni. Ci vengono fornite delle ipotesi, che sono poi quelle del suo terapeuta, le quali però non verranno mai confermate.
Alcune di queste visioni, ci mostrano il protagonista che muore. Lui lo sa, noi lo sappiamo. E passiamo alcune puntate a struggerci per lui e la sua dipartita. Ecco, diciamo che – come al solito – il modo in cui la faccenda della sua ‘scampata-morte’ viene risolta non è quel che si dice soddisfacente. E’ una scappatoia, mettiamola così.
*** FIne spoiler ***
Certi atteggiamenti della protagonista, l’«altra Miss Oh»
Chiariamoci, ho amato Oh Hae-young come se fosse una persona vera. Ma proprio come un’amica, ci sono state delle cose in lei che non ho apprezzato. Una di queste è stato il suo deprezzarsi di tanto in tanto. Nell’episodio 10 dice di se stessa di essere «una facile». Sì, in quel senso. Non paga, propone a Do-kyung di portarla in un motel e «fare cose». Lui non accetta, dicendole che lei vale più di così.
E’ un momento piuttosto umiliante, in cui ci rendiamo conto (ma se ne rende conto anche la protagonista) della linea sottile che passa tra l’amare senza paura e l’amare senza dignità. Talvolta Oh Hae-young valica quel confine e si sminuisce di fronte a Do-kyung. Dà un senso di disagio vederlo sullo schermo, ma siamo onesti, quanta verità c’è in quelle scene! Ce n’è così tanta che vorremmo essere accanto a lei e dirle di non comportarsi in quel modo, rialzare la testa, avere più fiducia e un rapporto più sano con se stessa.
L’alto coinvolgimento che questo drama ha saputo creare mi porta direttamente al primo motivo per cui, a dispetto dei difetti rilevabili, è per me un capolavoro.
E’ altamente coinvolgente
Che sia per la potente chimica tra i due protagonisti, per la profonda indagine psicologica dei personaggi, per la realizzazione impeccabile del comparto tecnico (bella regia, fotografia e OST), Another Miss Oh sa appassionare dall’inizio alla fine.
Mescola sapientemente commedia e dramma
Per quanto mi senta di definire Another Miss Oh un kdrama fondamentalmente drammatico, non mancano gli spunti divertenti e simpatici.
I «Do-kyung boys» ad esempio, che seguono Do-kyung come degli anatroccoli, sono esilaranti. Per lo più creano pasticci e situazioni imbarazzanti, ma è innegabile la loro fedeltà e il loro attaccamento all’amico.
Tutto il drama è un mix di momenti emotivamente coinvolgenti e altri più leggeri, il che rende la visione scorrevole.
E’ un inno all’amore
Il messaggio principale che il drama veicola è che l’amore vince ogni cosa. Non l’amore tiepido e ponderato, ma l’amore sconsiderato, folle, appassionato e affamato di vita. Oh Hae-young lo prova per temperamento e senso di rivalsa. Do-kyang impara ad amare in questo modo dopo averla conosciuta.
Anche la coppia cui abbiamo accennato, quella costituita da Soo-kyung e Jin-sang, si lascia andare a un amore eccentrico e anticonformista, capace di rivoluzionare le vite e la personalità di entrambi.
Questo dovrebbe fare l’amore: arrivare nell’esistenza di una persona e scardinarla con il suo potere vivificante, risvegliare ciò che era sopito e far rinascere a nuova vita. Un messaggio splendido e pieno di speranza.
Voto: 9/10
Numero puntate: 18
Durata: 70 minuti circa
Dove vederlo: Viki
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