Partire per la Corea del Sud: documenti e burocrazia

Viaggiare in Corea del Sud documenti e burocrazia

Premessa: cosa significa organizzare un soggiorno a Seoul per una persona apprensiva

Mi sento di dover fare una premessa, anzi due.

Sono abituata a viaggiare da sola. Da molti anni vivo tra l’Italia e l’estero, sentendomi a mio agio tra aeroporti, sale d’aspetto, mezzi pubblici e spazi sconosciuti. Sono però anche una persona tendenzialmente ansiosa, il che rende le mie esperienze di viaggio… frizzanti, diciamo così. Devo pianificare, organizzare, avere tutto sotto controllo – coordinate, variabili, possibili variazioni. Solo così posso partire, non dico serena, ma quantomeno non in preda al nervosismo.

Organizzare un lungo soggiorno a Seoul è stato sfidante per la mia pace interiore, specie in tempi in cui l’emergenza pandemica da Coronavirus è sì rientrata, ma i controlli continuano a essere decisamente rigorosi.

Ho iniziato a progettare questo viaggio con largo anticipo ma – come a breve spiegherò – sembra che le cose più importanti si accumulino tutte nelle ultime ore. Il che non gioca a favore del mio già precario equilibrio. Ma procediamo con ordine. Quali sono i passi fondamentali che si devono compiere se vi vuole pianificare un viaggio in Corea del Sud?

Corea del Sud: quali documenti preparare – aggiornato al gennaio 2024

Fatevi amico il sito ViaggiareSicuri.it

Specie in questo periodo ancora turbato dalla diffusione del Coronavirus, il vostro miglior alleato nel programmare un qualunque spostamento è il sito Viaggiare Sicuri, un servizio fornito dalla Farnesina. Selezionando il Paese di destinazione, il sito mette a disposizione tutta una serie di informazioni e approfondimenti di carattere generale, ma non solo.

Viaggiare Sicuri fornisce per ogni Paese i requisiti d’ingresso, sicurezza, situazione sanitaria, mobilità e aggiornamenti dell’ultima ora. Offre anche la possibilità (che personalmente ho colto al volo) di registrare il proprio viaggio su Dovesiamonelmondo, per far sì che in qualunque circostanza l’Unità di Crisi della Farnesina possa rintracciarvi con più facilità.

Il passaporto

Va da sé che per volare in Corea è necessario possedere un passaporto in corso di validità, e che abbia almeno 3 mesi di validità residua al momento dell’ingresso nel Paese.

Il visto K-ETA

Il K-ETA è il Korea Electronic Travel Authorization, un’autorizzazione elettronica di viaggio che permette ai cittadini di Paesi selezionati (tra cui l’Italia) di entrare in Corea del Sud per determinati motivi: il turismo è il più comune.

Questo visto (dal costo di circa 10.000 won) permette di soggiornare in Corea del Sud per un massimo di 90 giorni e ha una validità di 2 anni. La modalità per ottenerlo avviene online, ed è molto rapida. Personalmente, ho ottenuto l’approvazione nel giro di pochissime ore.

Inoltre, faccio presente per chi volesse fare domanda che dovete munirvi di una fototessera in formato digitale che rispetti alcuni canoni. Il viso dev’essere perfettamente visibile, su sfondo bianco, non bisogna indossare cappelli o sciarpe. Tutto questo vi verrà comunque spiegato tramite esempi sul sito.

Viaggiare Corea del Sud Seoul Documenti Burocrazia

Tuttavia, se desiderate un’esperienza di viaggio ancora più fluida, potete scegliere di richiedere volontariamente la K-ETA. Uno dei principali vantaggi di avere la K-ETA è l‘omissione del modulo di dichiarazione di immigrazione all’arrivo in Corea, che può farvi risparmiare tempo in aeroporto.

Modulo di dichiarazione di immigrazione (Arrival Card)

Il documento che tutti i viaggiatori stranieri devono compilare e presentare all’arrivo in Corea è il Modulo di dichiarazione di Immigrazione (Arrival Card). Questo modulo è un requisito standard, e serve a fornire alle autorità di immigrazione informazioni essenziali sul viaggiatore e sul suo soggiorno.

Il Modulo include:

  • Informazioni Personali: come nome, data di nascita, nazionalità, numero del passaporto.
  • Dettagli del Viaggio: come lo scopo del viaggio (turismo, affari, visita a parenti, ecc.), la durata del soggiorno, l’indirizzo in Corea del Sud (ad esempio, hotel o residenza temporanea).
  • Questioni di Salute e Sicurezza: domande relative allo stato di salute del viaggiatore e a possibili contatti con malattie infettive.
  • Dichiarazioni Doganali: informazioni su eventuali oggetti o sostanze soggetti a dichiarazione doganale.

Il modulo viene normalmente distribuito sull’aereo prima dell’atterraggio in Corea, e i viaggiatori devono presentarlo compilato in ogni sua parte insieme al passaporto agli ufficiali di immigrazione.

Come dicevo sopra, per coloro che hanno ottenuto la K-ETA non è necessario compilare l’Arrival Card. La K-ETA semplifica infatti il processo di ingresso e riduce i requisiti di documentazione all’arrivo.

Assicurazione Sanitaria

Non è obbligatorio sottoscrivere un’assicurazione sanitaria, ma è fortemente consigliato – specie visti i costi molto elevati delle strutture sanitarie coreane.

Avere una copertura assicurativa adeguata può offrire una maggiore tranquillità durante il soggiorno, coprendo eventuali spese mediche inaspettate o trattamenti d’emergenza. Inoltre, alcune polizze includono assistenza in viaggio, che può essere estremamente utile in caso di difficoltà linguistiche o per orientarsi nel sistema sanitario locale.

Sulla base dell’esperienza fatta, mi permetto di dare alcuni consigli pratici che spero possano esservi utili se state pensando di progettare un viaggio in Corea del Sud.

  • Poiché le politiche di viaggio possono cambiare, come è successo a me quando sono partita, è sempre consigliato organizzarsi per tempo e verificare le ultime informazioni sul sito di Viaggiare Sicuri o sul sito dell’Ambasciata Coreana in Italia prima della partenza.
  • È una buona pratica portare con sé delle fotocopie dei propri documenti importanti, come il passaporto, in caso di smarrimento degli originali.
  • Informate la vostra banca del vostro viaggio all’estero. Questo nell’ottica di prevenire potenziali blocchi della carta di credito o debito a causa di attività insolite “dall’altra parte del mondo”.
  • Soprattutto se avete pochi giorni a disposizione, pianificate il vostro itinerario con cura prima di partire. Anche se è bello lasciarsi guidare dall’istinto, Seoul è una città tentacolare e si perde moltissimo tempo negli spostamenti. Ottimizzare i tempi di viaggio è necessario per rendere la vostra esperienza davvero magica!
Quali documenti preparare prima di partire per la Corea del Sud Seoul

Il Q-Code

Quando sono partita io, a settembre 2022, un documento essenziale senza il quale non si era ammessi in Corea del Sud era il Q-Code. Si trattava essenzialmente di un’autocertificazione in cui, oltre a inserire i propri dati personali (numero di passaporto, numero di volo ecc.), si fornivano le informazioni relative al proprio stato di salute.

Come il K-ETA, anche il Q-Code si compilava online su un sito che – ahimè – ho trovato incredibilmente lento e con una inquietante tendenza a inchiodarsi. Ma andando oltre questo aspetto, qual è il problema di questo documento?

Il Q-Code chiedeva di inserire il risultato del tampone pre-partenza, il che costringeva a compilarlo a ridosso del volo. Non solo, chiedeva che venisse allegato il file del risultato. Ora: il mio volo era alle 22.00, il che mi ha creato moltissimi problemi con il tampone. Proverò a spiegare il perché nel modo più chiaro possibile.

Per andare in Corea del Sud si potevano presentare due tipi di test: il PCR 48 prima della partenza; l’antigenico 24 ore prima della partenza. Questo voleva dire che potevo fare il PCR dalle h.22 di mercoledì 31 in poi (quindi, in sostanza, giovedì mattina) e l’antigenico dalle h.22 di giovedì 1° settembre (venerdì mattina, il giorno della partenza).

Avevo deciso di fare il test rapido, l’antigenico, perché mi avrebbe dato i risultati in 15 minuti – contro le 36 ore stimate del PCR. Provando a compilare il Q-Code, però, avevo notato con orrore che il sistema non accettava un tampone fatto lo stesso giorno della partenza. Perché? Perché considerava le 24h come “1 giorno”.

Ecco insomma che l’unica soluzione ‘sicura’ che riuscii a trovare fu quella del test PCR fatta mercoledì (quindi non valida per l’ingresso nel Paese perché effettuata oltre le 48h dalla partenza) ma utile ai fini della compilazione del Q-Code. E, in aggiunta, il test antigenico la mattina della partenza, che confermò la negatività entro le 24h dal volo.

Macchinoso, dispendioso e decisamente ansiogeno.

Per ironia della sorte, le norme cambiarono proprio nella notte in cui io ero in volo, tra il 2 e il 3 settembre 2022! Per lasciare l’Italia non fu più necessario il tampone, pur restando necessario all’entrata in Corea.

Il tampone all’arrivo: aeroporto di Incheon

Una volta arrivati, è necessario effettuare un altro tampone: necessariamente un test PCR entro 24 ore.

Fortunatamente la Corea del Sud è un Paese molto ben organizzato e offre la possibilità non solo di essere testati all’arrivo, direttamente all’aeroporto di Incheon. Offre anche la possibilità di prenotare in anticipo il test, che ha un costo di circa 80.000 won. Se interessanti, vi lascio qui il link.

L’aeroporto si avvale di due Testing Center per Terminale (quindi, due per gli Arrivi e due per le Partenze). Il processo di prenotazione del tampone è davvero rapido e intuitivo.

Se posso però fare un appunto, è che per chi viaggia su Seoul per la prima volta è difficile scegliere il giusto time-slot da prenotare (ognuno di un quarto d’ora), non sapendo quanto tempo prenderanno i vari controlli dell’immigrazione, il ritiro dei bagagli e il normale processo di orientamento in un posto tanto vasto e nuovo.

IMPORTANTE: una volta ricevuto l’esito del tampone, è necessario caricare l’allegato ricevuto via email sullo stesso sito sul quale si è compilato il Q-Code, prima che scada la possibilità di scaricare l’allegato – che è protetto da una password – e ha una validità di circa 4 giorni.

Tutti gli articoli che parlano del mio Viaggio in Corea

Segui le mie rubriche sui Social

Storie di società e cultura pop

Recensioni Serie TV, film e libri

5 risposte a “Partire per la Corea del Sud: documenti e burocrazia”

  1. Avatar syrenmac
    syrenmac

    Molto interessante!!! Ti seguirò senz’altro

  2. Avatar Linda
    Linda

    Grazie per aver condiviso tutto ! Chissà magari un giorno riuscirò a visitare anche io la Corea del Sud,e leggere esperienze come la tua è sempre interessante ed informativo! Buona fortuna,ti auguro una bellissima permanenza! Tienici aggiornati ❤️😻

    1. Avatar Valentina

      Grazie a te Linda del bel commento! Te lo auguro di cuore!

  3. […] Sono arrivata a Seoul da alcuni giorni ormai, e non mi abbandona la sensazione di essere piombata in un mondo dominato da regole e usanze a me totalmente estranee. Qui è tutto nuovo e diverso, affascinante certo, ma a tratti faticoso. Non si sente solo la fatica del viaggio, ma la barriera linguistica (di cui dopo parleremo), quella culturale, la fatica legata alle dimensioni della città, ai ritmi, al cambiamento di alimentazione, alle molte sfide che qui si devono affrontare. […]

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *