Arrivata alla fine dell’anno mi sono ritrovata a fare un bilancio. Qual è stato il drama del 2022 che ho amato maggiormente? Quello che mi ha dato più emozioni e che per me è stato qualitativamente superiore agli altri? Pur avendone amati molti (soprattutto Twenty-five Twenty-one, Tomorrow e My Liberation Notes), la mia preferenza va senza dubbio a Our Blues.
Our Blues, un drama corale
Our Blues è una vicenda corale ambientata sull’isola di Jeju. Non ci sono personaggi principali, ma nuclei di storie che vengono affrontate in blocchi di due o tre puntate, poi portati avanti nel corso della serie. In questo modo si ha la possibilità di conoscere a fondo ogni vissuto e ogni volto.
La varietà dei temi narrati è impressionante, e soprattutto piuttosto originale trattandosi di una serie TV coreana. Dalla violenza domestica su un uomo alla gravidanza adolescenziale; dalla depressione post-parto alla sindrome di Down. Anche i rapporti d’amore o d’amicizia vengono messi alla prova e analizzati in modo approfondito, senza indugiare in cliché o facili sentimentalismi.
Certo, la cornice fa molto. L’isola di Jeju è uno sfondo magnificamente suggestivo: non solo splendidi tramonti e vedute marine. Jeju è immortalata nei suoi angoli più nascosti e incantevoli, il monte Halla innevato, il mercato coperto brulicante di vita, il posto segreto delle 100 Lune. Ognuno custodisce uno o più racconti, e il paesaggio stesso diventa protagonista della storia.
Our Blues fa gran sfoggio di star. I volti noti che hanno preso parte al progetto sono troppo numerosi per elencarli tutti, ma tutti sicuramente hanno fatto un lavoro eccellente sul proprio personaggio. Non c’è nessuno che abbia dato una performance poco convincente, e l’alchimia del gruppo è evidente.
Our Blues, gli aspetti più coinvolgenti
Una comunità coesa e partecipe
E’ vero che la vicenda si concentra di volta in volta su alcune storyline ben precise. Ma c’è un aspetto che tiene il tutto unito e compatto: la comunità di Jeju, le persone che ne fanno parte.
Non mi riferisco solo al fatto che la comunità si mobilita per aiutare di volta in volta chi si trova in difficoltà. Si respira un senso di fratellanza che scalda ogni singolo rapporto umano. Non ci sono giudizi o pregiudizi, ma una comprensione che nasce dalla profonda conoscenza, dall’affetto e dal rispetto.
La comunità di Jeju è come una vecchia coperta sotto cui i suoi abitanti riescono a trovare riparo e calore. Potrà sembrare lisa e poco invitante vista da fuori, ma accogliente come un abbraccio, e profuma di casa.
L’amore, in tutte le sue forme
Our Blues parla d’amore, l’amore in tutte le sue forme. Quello rabbioso di un figlio non amato per la madre morente. Quello pieno di sensi di colpa di una sorella per la gemella affetta da sindrome di Down. Quello di un uomo afflitto da debiti e disposto a tutto per la sua famiglia. Parla di amicizie decennali che si rompono, di adolescenti che non sanno come affrontare una gravidanza indesiderata. Parla di madri alle prese con lunghe depressioni post-parto, che si mettono in gioco per amore del figlio. E molto altro.
Questo show insegna una cosa. Insegna che l’amore, quello vero, radicato nell’anima, è rivoluzionario. E’ capace di cambiare le persone e le loro vite. Non sono necessari gesti eclatanti o dichiarazioni roboanti. Anzi. Spesso l’amore si rivela nei più piccoli dettagli.
In questo senso, la storia forse più toccante è quella tra Dong-seok (Lee Byung-hun) e la madre Ok-dong (Kim Hye-ja).
*** Attenzione: contiene spoiler ***
Afflitti da decenni di incomprensioni, silenzi e rabbia, i due si confrontano poco prima che lei muoia. Dong-seok chiede finalmente a sua madre perché lei non gli abbia mai detto che lo amava e non si sia mai presa cura di lui. Tuttavia il confronto non è così soddisfacente e liberatorio come l’uomo si sarebbe aspettato.
E’ solo nell’attimo della morte che accade l’evento rivelatore, quello che gli permette di capire quanto sua madre lo amasse, nonostante non glielo abbia mai detto. E lo capisce da una zuppa, una semplice zuppa cucinata per lui e apparecchiata sulla tavola. E’ un momento di tale profonda bellezza e semplicità che le lacrime non possono fare a meno di scendere – ma sono lacrime belle, che in qualche modo ci fanno bene al cuore.
La bromance
*** Attenzione: contiene spoiler ***
Uno degli aspetti meglio riusciti di questa serie è sicuramente il rapporto speciale che lega In-kwon (Park Ji-hwan) e Ho-sik (Choi Young-joon), un ex criminale e un ex giocatore d’azzardo.
Migliori amici da una vita, per una ragione che scopriremo nel corso delle puntate i due sono arrivati a odiarsi.
E’ una storia che ricorda vagamente quella dei Montecchi e i Capuleti. Due giovani di famiglie antagoniste si innamorano. A differenza che in Romeo e Giulietta, in Our Blues i figli di In-kwon e Ho-sik sono il motore di una riconciliazione che non avviene però nel sangue ma nella nascita di una nuova vita.
La colonna sonora
Tra gli aspetti degni di nota di questo show, ho già menzionato la bellezza della location. Da un punto di vista tecnico, Our Blues è un gioiello. Oltre alla sceneggiatura anche regia e fotografia sono magistrali.
Solitamente sono una persona che skippa la sigla per entrare nel vivo dell’azione. Ebbene, questo non è successo con Our Blues. La sigla era tanto suggestiva (e si adattava al tema delle singole puntate, cambiando di volta in volta) che me la gustavo come fosse parte integrante della puntata stessa. Credo che renda l’idea di quanto questo drama mi sia piaciuto!
La colonna sonora poi è stata particolarmente azzeccata e toccante. Oltre a proporre la stupenda With You di Jimin (una ballata romantica), mi ha colpito la presenza dell’italianissima Quando Quando Quando di Tony Renis. Emozionante, soprattutto perché perfettamente abbinata a momenti topici dello show.
Tutto considerato, questo per me è un drama da 10 pieno. Certo, è impegnativo sia per i temi trattati sia per il coinvolgimento emotivo che richiede. Tuttavia è coraggioso, tocca tematiche sensibili e lo fa senza mai cadere nella retorica. Invita a riflettere e, a dispetto della commozione che suscita, è un inno alla vita, alla felicità e alla solidarietà tra esseri umani.
Voto: 10
Numero episodi: 20
Durata: 70 min. circa
Dove vederlo: Netflix
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