L’altro giorno stavo scrollando pigramente dei reel. Tra i tanti contenuti, ho notato che era diventato virale Jack & Joker, il BL thailandese con Yin e War, e in modo particolare la scena del loro primo bacio.
Io adoro Yin e War, ho amato Love Mechanics, quindi mi sono soffermata a leggere alcuni commenti incuriosita. E non mi ha affatto stupito trovare tantissimi utenti porre la fatidica domanda: «Ma Yin e War stanno davvero insieme?»
Questo è solo un esempio, l’ultimo di una lunga serie. Non si contano le volte in cui, nella mia stessa Community BL su Facebook, mi è stato chiesto se i protagonisti di un BL stessero insieme anche nella vita reale. Una domanda che – pensateci – non viene mai posta quando parliamo di altre serie TV o film occidentali, ma anche quando si tratta di drama orientali non legati al mondo BL. E questa considerazione mi ha portato a riflettere.
Perché l’industria BL alimenta questa ambiguità tra finzione scenica e realtà? Quanto c’è di spontaneo e quanto di pianificato nel modo in cui gli attori stessi si prestano a questo gioco? E, soprattutto, cosa ci dice sui fan e sul modo in cui influenzano il mondo dell’intrattenimento?
Dividerò questo discorso in due articoli per analizzare con attenzione il tema complesso e sfaccettato del fanservice. In questo primo articolo esploreremo che cos’è il fanservice, come funziona e quali dinamiche innesca – concentrandoci anche sul comportamento dei fan e sulle caratteristiche delle fanbase. Nel secondo articolo, invece, approfondiremo il ruolo dell’industria dell’intrattenimento, dal queerbaiting al queer marketing, analizzando alcune note ship BL.
Relazioni parasociali e fanbase: il legame che alimenta il fandom
Pensate al vostro attore preferito, quello che seguite di più sui social, l’attore al quale mettete sempre like, che commentate e sognate un giorno di incontrare. Quel personaggio di cui sapete ogni curiosità, dai post che condivide, ai momenti pubblici, ai dietro le quinte. Vi sembra quasi di conoscerlo – come se fosse un amico che frequentate da tempo. Ma c’è un dettaglio fondamentale: voi sapete tutto di lui, lui non sa nulla di voi.
Questo è un esempio perfetto di relazione parasociale. Si tratta di un legame unilaterale, dove sentite di avere una connessione emotiva con una celebrità o una figura pubblica, mentre per quella figura voi siete solo uno dei tanti follower. È una dinamica in cui, senza accorgervene, finite per investire tempo ed emozioni come se la relazione fosse reale. Ora, perché è importante questa dinamica? Per capire come funzionano le fanbase.
Le fanbase, da definizione, sono gruppi di appassionati che condividono un forte interesse per una figura pubblica, un personaggio o anche un prodotto, e sono uniti dal desiderio di supportare e seguire da vicino il loro oggetto di ammirazione.
Le fanbase si fondano proprio sulle relazioni parasociali, che alimentano la passione e l’impegno dei fan, facendoli sentire parte della vita del loro idolo, come se avessero un ruolo speciale nella sua esistenza. Ma non è raro che questa connessione si trasformi nel desiderio di conoscere ogni dettaglio della vita privata degli attori. E’ chiaro che, così facendo, si entra in un terreno delicato, dove ammirazione e curiosità rischiano di diventare quasi ossessive.
Relazioni parasociali e fanservice: un legame complesso
Un esempio lampante? Pensiamo a Yin e War, protagonisti del BL Jack & Joker. Può accadere che i fan non si limitino a godersi la serie. Guardano ogni backstage, ogni intervista, analizzano le scene allo sfinimento, cercando indizi che possano rivelare un loro reale coinvolgimento romantico fuori dal set.
Questo è il potere delle relazioni parasociali: fanno sentire i fan così coinvolti che il loro interesse va oltre il semplice supporto, sconfinando in una sorta di ingerenza della privacy. E questa ingerenza, come vedremo, è spesso alimentata e sfruttata dall’industria dell’intrattenimento, perché porta visibilità e, in definitiva, guadagni.
Le fanbase, dunque, non si limitano a guardare passivamente; vogliono essere parte della storia, vivere momenti che soddisfino i loro desideri e, perché no, vedere i loro idoli interagire in modi che superano la finzione scenica. Ebbene, è qui che entra in gioco il fanservice – ovvero un ponte tra le aspettative dei fan e il contenuto che consumano.
Restiamo nell’esempio che abbiamo portato finora, quello di Jack & Joker. Ogni backstage, ogni battuta scherzosa, ogni sguardo significativo tra Yin e War non fa altro che rinforzare quel senso di connessione che la fanbase cerca. I fan, in altre parole, percepiscono questi momenti come conferme di una vicinanza reale tra gli attori, alimentando il loro entusiasmo e rendendo l’esperienza di fruizione del BL più coinvolgente.
La nascita del fanservice
Ma facciamo un passo indietro. Il concetto di fanservice ha origini radicate nella cultura dell’intrattenimento giapponese, nato come un modo per soddisfare le aspettative dei fan e mantenere alto il loro coinvolgimento.
Inizialmente, il fanservice si manifestava con scene o momenti extra pensati per stuzzicare l’attenzione, come sguardi prolungati tra personaggi, battute allusive o interazioni fisiche spesso a sfondo sessuale. Questi momenti venivano inseriti appositamente per far vibrare le corde emotive del pubblico e creare quel pizzico di tensione in più. Nel tempo, il concetto non solo si è evoluto ma si è spostato geograficamente – e ha trovato nuova linfa soprattutto nel mondo dei BL thailandese.
Detto in parole semplici, il fanservice sono tutte quelle situazioni create ad arte per compiacere i fan. Può includere interazioni tra attori, scene extra che non servono alla trama principale ma che strizzano l’occhio ai desideri degli spettatori, e momenti che alimentano la fantasia dei fan. Il fanservice spesso si svolge dietro le quinte: foto promozionali e apparizioni pubbliche che suggeriscono una complicità speciale tra gli attori, spingendo i fan a immaginare che tra di essi ci sia qualcosa di più.
Il fenomeno delle ship BL
Ed è qui che entra in gioco il tema (davvero molto appassionante) delle ship. Se non siete familiari con il termine, ship deriva da “relationship” ed è usato per descrivere la fantasia dei fan di vedere due personaggi o attori insieme, in una relazione romantica o sessuale.
Le ship possono riguardare personaggi di una storia o, come spesso accade nei BL, gli attori stessi. Yin e War, per esempio, sono una delle ship del panorama tailandese, e i fan cercano continuamente segni che confermino la loro chimica anche al di fuori del set. Ma le ship sono moltissime e in continua evoluzione.
Prima di vedere le caratteristiche principali delle ship, il comportamento dei fan nei loro confronti e quello dell’industria dell’intrattenimento, voglio però precisare una cosa. Talvolta erroneamente si pensa che il fenomeno delle ship sia esclusivamente thai. Non è così.
I fan di serie TV occidentali quali Sherlock, hanno dato vita a una interminabile sfilza di teorie e fanfiction che esplorano una possibile relazione romantica tra Sherlock e Watson. O ancora: i fan di Supernatural, che per anni hanno “shippato” i personaggi di Dean e Castiel, trasformando la dinamica tra i due in un vero e proprio culto online. Ma gli esempi potrebbero continuare.
Ma perché le ship sono così popolari? Be’, per più di un motivo. Da un lato, c’è il coinvolgimento emotivo dei fan. Le ship li fanno sentire parte della storia, dando loro qualcosa in cui credere, qualcosa per cui tifare e su cui investire emozioni. Come abbiamo visto parlando delle relazioni parasociali, i fan percepiscono un legame speciale con i loro idoli e con le storie che li coinvolgono, e questo li porta a investire tempo e passione.
Dall’altro lato, le ship rappresentano un’opportunità imperdibile per l’industria dell’intrattenimento (non solo orientale). Sono, infatti, una leva emotiva potentissima: quando i fan credono in una ship, sono più propensi a consumare contenuti che la supportino, a discuterne nei forum e sui social, e a investire ulteriormente nel fandom. Ed è qui che l’industria gioca le sue carte, alimentando il fanservice per massimizzare il coinvolgimento e, di conseguenza, i profitti. Ne parleremo più diffusamente nel prossimo articolo, quando ci dedicheremo al fenomeno del queer marketing.
Ma come si comportano questi fan nei confronti delle loro ship del cuore? Che tipo di comportamento hanno – e mi riferisco ovviamente ad atteggiamenti che assumono sui social e nei forum?
Superando i confini dell’ammirazione: il comportamento dei fan
Quando ci si approccia per la prima volta al mondo dei BL, è quasi inevitabile essere travolti da una curiosità irrefrenabile: «Ma questi due attori stanno insieme anche nella vita reale?» È una domanda che ho letto innumerevoli volte sui miei social, ed è comprensibile. Quando si cominciano a vedere i primi BL, si rimane affascinati dalla chimica tra i protagonisti, e l’idea che quella magia possa esistere anche fuori dal set è irresistibile.
Da lì, spesso, parte la caccia alle informazioni. Si inizia a fare ricerche online sulla propria ship del cuore, e qui accade qualcosa di interessante. Se ci si convince che i due attori siano una coppia anche nella realtà, ogni fonte che confermi questa convinzione diventa immediatamente “la verità”. Non importa se si tratta di TikTok, video YouTube di dubbia provenienza, siti clickbait o addirittura bufale palesi. Tutto ciò che alimenta la narrazione desiderata viene preso per buono.
Perché succede? Perché è rassicurante. Pensare che l’alchimia vista sullo schermo sia autentica nella vita reale crea una connessione più forte, un senso di appagamento emotivo. È come se quella storia d’amore fittizia non finisse con la fine del drama, ma continuasse a esistere, dando ai fan qualcosa su cui sognare. Nulla, però, può scuotere quella certezza. Anche davanti a prove contrarie e smentite ufficiali, la convinzione rimane incrollabile, alimentata da un mix di emozione e immaginazione.
Questo atteggiamento acritico spesso porta all’irrazionalità. I fan sui social si infervorano, fanno baruffa, e rispondono con frasi tipo: «Ma io LO SO! Loro si amano, si vede da come si guardano…» Qualsiasi tentativo di dialogo costruttivo diventa impossibile.
Un aspetto ancora più preoccupante è la mancanza di rispetto per la privacy degli attori. Se le fonti ufficiali non ci dicono che un attore è impegnato in una relazione gay con un altro attore, significa che non ha fatto coming out. Significa, in altre parole, che ha scelto di mantenere la sua vita personale riservata. Ma per i fan più accaniti, questa scelta non conta, e in alcuni casi arrivano a fare outing all’attore, ignorando completamente il suo diritto alla riservatezza. Cosa che personalmente ritengo davvero grave.
Ma i fan non sono gli unici responsabili di questo fenomeno. L’industria dell’intrattenimento – con la complicità degli attori stessi – gioca una parte fondamentale nel creare questa dinamica, rendendo labile il confine tra realtà e finzione. Ne parleremo nel prossimo articolo
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