Go Ahead è un melodramma cinese di genere slice of life, e a oggi si colloca di prepotenza tra mie le serie TV asiatiche preferite.
Il titolo originale cinese, tradotto, è «In nome della famiglia», e rende benissimo il senso di tutta la narrazione. Si tratta, infatti, di un drama familiare, in cui vengono narrate e analizzate le dinamiche tra i componenti di due nuclei familiari legati da un rapporto tanto stretto quanto complesso.
Go Ahead, la trama in breve
La storia ruota intorno a tre ragazzini che crescono come fratelli pur senza avere legami di sangue. Tutti e tre hanno storie dolorose alle spalle, e hanno sviluppato caratteri molto diversi tra loro. Trovano l’uno nell’altro conforto e sostegno, anche grazie ai due padri che fanno di tutto per creare un ambiente familiare sereno e spensierato.
Dopo il liceo i ragazzi si separano. Le problematiche delle loro infanzie tornano a bussare alla porta. La madre che aveva abbandonato uno dei due ragazzi e il padre biologico dell’altro (che pure erano stati assenti negli anni della crescita) reclamano i loro diritti. I tre giovani inizialmente provano a restare in contatto, ma ben presto si perdono di vista e diventano dei cortesi estrani gli uni per gli altri.
Si rincontreranno dopo molti anni e dovranno ricostruire il loro rapporto, affrontare nuove sfide e andare incontro alla maturità risolvendo i nodi del loro passato.
Go Ahead, perché guardarlo
I motivi per cui guardare Go Ahead:
- E’ un drama che cattura fin dai primissimi episodi. Le prime 10 puntate, che si concentrano sull’infanzia dei tre protagonisti, sono un gioiello. Perfettamente strutturate, commoventi e ricche di tematiche intense, ci raccontano cos’è davvero una famiglia. ‘Famiglia’ non è tanto il legame di sangue quanto chi si preoccupa per il nostro benessere, chi si prende cura di noi e c’è in ogni momento – lieto o triste che sia.
- Il cibo è uno dei protagonisti di questo show. Il padre dei ragazzi gestisce un piccolo ristorante di noodles, e dice di se stesso di essere capace «soltanto di cucinare». In realtà, attraverso il cibo cura le loro anime, è sempre presente in modo amorevole e discreto.
- La psicologia dei protagonisti è tratteggiata in modo pregevole. Le loro azioni non sono mai incomprensibili o esagerate. Personalmente, trovo che questo drama abbia fatto un lavoro eccelso nella descrizione dei personaggi, e non solo di quelli principali.
- Le storie secondarie sono tutte interessanti e avvincenti. Propongono tematiche che, pur ruotando sempre nell’ambito familiare, contengono begli spunti di riflessione. Ciò che ho maggiormente apprezzato (e mi ricollego al punto precedente) è che ognuno qui ha la propria personalità, il proprio modo di affrontare problemi, traumi e relative soluzioni. E l’evoluzione della trama rispetta in modo coerente le singole storyline.
- Nelle 40 puntate per me non ci sono stati punti morti, rallentamenti o parti noiose da seguire. Certo, ritengo che l’inizio abbia una magia che la parte centrale un po’ perde. Il punto di forza di Go Ahead non è tanto nel romance (il triangolo amoroso regala scene molto divertenti, ma non è il fulcro della storia) ma proprio nel descrivere l’importanza dei legami famigliari.
Go Ahead – conclusione
Go Ahead per me è stata un’autentica rivelazione, un drama che mi ha fatto sognare, emozionare e riflettere. Pieno di buoni sentimenti e calore umano, lo consiglio spassionatamente se avete bisogno di uno show che vi faccia stare bene, vi doni speranza nel genere umano e vi lasci con una sensazione di bellezza e serenità.
Curiosità: in una delle puntate finali, la protagonista cita i «matrimoni fantasma», un’usanza cinese dei tempi antichi. Ricordate? Ne avevamo parlato in un articolo dedicato. Ve lo lascio qui, se avete voglia di approfondire!
Voto: 9.5
Dove vederlo: Viki
Numero episodi: 40
Durata: 40 min. circa
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