Drama storico-fantasy sopravvalutato in cui la storia d’amore è un pasticcio brutto brutto
Partiamo subito col dire che, sì, con questa recensione probabilmente mi farò dei nemici. Ne sono consapevole. Pochi kdrama sono universalmente amati come Moon Lovers che, a distanza di anni, ancora viene celebrato come uno dei sageuk più belli e commoventi di sempre.
Essendo stato il mio primo drama storico, le aspettative erano alte. Il fatto poi che tra gli altri nomi altisonanti vi recitassero IU e Lee Joon-gi, mi rendeva particolarmente esigente. Inoltre, come spesso accade, le premesse erano interessanti.
Ha-jin è un’amareggiata ragazza dei giorni nostri che annega in un lago nel tentativo di salvare un bambino. Anziché morire, riemerge nella piscina del palazzo imperiale in piena epoca Goryeo (siamo poco prima dell’anno 1000). Pur ricordando ogni cosa della sua vita precedente, il suo corpo è adesso quello di Hae Soo, cugina 16enne della moglie dell’ottavo Principe, Wang Wook (interpretato da Kang Ha-neul).
L’aspetto piacevole delle prime puntate nasce nell’osservare le difficoltà di Ha-jin nell’adattarsi a una realtà tanto diversa da quella a cui è abituata. Il suo temperamento vivace, i suoi modi spontanei, la sua mancanza di etichetta sono caratteristiche che la rendono estranea a quel mondo, e al contempo fresca e affascinante. La giovane Hae Soo ben presto cattura le attenzioni di tutti i Principi, pur rimanendo lei stessa irretita dal carisma dell’elegante e colto ottavo Principe.
La situazione si aggroviglia quando a palazzo arriva il quarto Principe, Wang So (Lee Joon-gi), temuto da tutti e da tutti considerato un reietto e un assassino. Non gli giova lo sfregio che porta sul viso, eredità di sua madre la Regina che lo disprezza. Il focus a questo punto diventano gli intrighi di potere e le lotte per la successione al trono. Wang So, oltre a combattere per l’impero, lotterà per il cuore della bella Hae Soo.
Ora, non posso dire di essermi annoiata perché non è così. Ma qualche volta mi sono persa. I Principi sono 8 (più una Principessa), e facilmente ci si incasina specie perché non tutti hanno un personalità ben definita o una storyline degna di nota. C’è il Principe ereditario (che non compare nemmeno sulla locandina, ed è tutto detto), c’è il Cattivo (n.3), c’è il Giocherellone (n. 10), c’è l’Artista (n. 13). Qualcuno si ammala e muore, qualcuno tradisce, qualcun altro viene ucciso. Le alleanze si creano e si disfano, entrano in gioco le madri, le concubine, gli astrologi, la sorella assetata di potere.
In un arco temporale che copre molti anni, la fortuna di Hae Soo è alterna. Una cosa però cambia progressivamente e inesorabilmente: il suo temperamento allegro e dissacrante si spegne. Man mano che impara come ci si comporta a Corte e quali regole seguire, tutta la sua sfrontata spontaneità viene meno.
Anche la recitazione di IU ne risente. Non si contano i primi piani sui suoi occhi sgranati e assenti. Forse vorrebbero comunicarci l’idea di quanto lei si senta ora imprigionata e infelice. Ma in realtà l’impressione è quella di una recitazione statica e inespressiva.
I problemi maggiori riguardano però la sfera delle vicende amorose.
La storia d’amore con l’ottavo Principe
Poco dopo l’arrivo nel Medioevo, Ha-jin/Hae-Soo comincia a sviluppare dei sentimenti verso l’ottavo Principe. Non solo. Sono proprio quei sentimenti a renderle tollerabile quell’incredibile salto temporale. In effetti Wang Wook è bello, cordiale, colto e gentile. Credo che ci saremmo innamorate quasi tutte di lui.
La nascita di quell’amore ci viene descritta in modo dettagliato e verosimile, e prende circa metà drama. E’ un’attrazione languida, fatta di sguardi complici, sfioramenti, poesie e promesse dette a mezza bocca. Insomma, un corteggiamento nemmeno troppo velato.
Il tutto sotto gli occhi della moglie malaticcia e benedicente.
I brividi. Ho disprezzato lui per la mancanza di rispetto verso la consorte sofferente e moribonda. Ma sicuramente ho avuto ben poca stima anche per la protagonista. Lasciamo da parte i falsi moralismi, gli «eh, ma era un’altra epoca, altre regole». La ragazza sa benissimo chi è, perché viene dalla nostra epoca. E nella nostra epoca amoreggiare col marito di una donna in fin di vita “perché potrei essere la seconda moglie” è moralmente inaccettabile.
Ho subodorato fin da subito che l’ottavo Principe, a dispetto delle apparenze così nobili, fosse in realtà un vigliacco bastardo. Cosa che ha ampiamente dimostrato, in amore e in politica, nella seconda parte del drama.
La storia d’amore col quarto Principe
C’è stato un momento durante la visione di Moon Lovers in cui mi sono chiesta «Ma questi due si innamoreranno mai??» Le tempistiche delle due storie d’amore sono infatti gestite male.
Eccessivo spazio è stato dedicato alla prima relazione, mentre la seconda (che poi è quella principale) nasce in modo quasi estemporaneo, passando troppo bruscamente dalla paura all’odio all’amore. Sicuramente ci sono scene molto incisive, che descrivono il loro rapporto meglio di tanti dialoghi. Quella che segue è una di queste:
Ma se si escludono questi rari momenti di bellezza e icasticità, della loro infelice relazione resta molto poco. Il problema non è che si tratta di una relazione destinata a un finale tragico, bensì l’incoerenza con cui è stata descritta.
Oltre ai già citati problemi di minutaggio, un altro aspetto negativo è legato all’evoluzione stessa del quarto Principe.
Nelle prime puntate sembra che la cicatrice sia uno sfregio vergognoso da celare agli occhi del mondo, l’origine di tutti i problemi di Wang So. Nel momento in cui Hae Soo usa un po’ di trucco e gliela copre, improvvisamente quei problemi scompaiono. Lui stesso prima dichiara di non volere il trono, poi di volerlo, poi scopre di avere un lato tenero e vulnerabile, e infine torna a essere un cinico tagliagole. Insomma, si fa fatica a star dietro a tutti quei cambiamenti.
Tutti i Principi innamorati di Hae Soo: le altre storie d’amore
Una cosa che mi ha fatto storcere il naso è che in Moon Lovers hanno voluto strafare. Non c’è solo un main lead, un second lead, un third lead ma anche… un quarto! Concedo a IU di essere adorabile e bellissima. Ma c’è un limite al numero di cuori che si possono infrangere nello stesso momento all’interno della stessa famiglia!
Hae Soo come abbiamo visto diventa oggetto d’amore dell’ottavo Principe, quello sposato, fedifrago e vigliacco. Poco dopo si aggiunge il quarto Principe, il nostro eroe sfregiato, che diverrà Re e sposerà la sorellastra. Viene poi amata dal decimo Principe, il ragazzo giocherellone e allegro al quale spetterà però una fine tragica. A questi si accoda il quattordicesimo Principe che, dopo essere stato salvato proprio da Hae Soo, la considera il suo primo amore. E ne sarà anche l’ultimo.
E’ una questione di gusti. A me questo carosello di uomini e il continuo cambiamento di interesse amoroso non è piaciuto. Non l’ho trovato credibile e nemmeno di buon gusto. Ma soffermiamoci finalmente sulla parte che fa più discutere, e quella che a me è piaciuta meno…
Moon Lovers: un finale aperto, interpretazioni
*** Attenzione: spoiler come se piovesse ***
Moon Lovers è senza dubbio una serie drammatica, ma il finale è decisamente tragico. Quando tutto quello che poteva andare storto è andato storto, i personaggi simpatici sono morti, quelli odiosi sono vivi e vegeti, si sono formate le coppie sbagliate, quelle che shippavamo non staranno mai insieme oppure sono state uccise, ecco che arriva il colpo di grazia.
Quello che io ancora oggi fatico a elaborare.
No, il colpo di grazia non è la morte di Hae Soo, perché quella me l’aspettavo fin dalla prima puntata. In quale altro modo tornare ai giorni nostri se non morendo nel Medioevo? Il colpo di grazia è stato vedere Hae Soo incinta del quarto Principe ma sposata col quattordicesimo. Io non credevo ai miei occhi.
Cosa è successo, in breve? Scoperto di essere incinta, dopo la morte dell’ancella e la quasi-morte del suo primo amore, l’ottavo Principe, Hae Soo è sempre più disillusa dalla vita di Corte. Per questo manda un messaggio in codice al quattordicesimo Principe: «Sì, lo voglio».
In seguito a questo messaggio, i due si sposano e Hae Soo lascia il quarto Principe per sempre. Il suo intento è quello di proteggere il bambino che porta in grembo, allontanandolo dalle sanguinose lotte a cui assisterebbe se crescesse nel Palazzo.
Sembra tutto lineare, vero? Ma non lo è.
Per almeno – che so – 10 puntate, Hae Soo aveva detto e ridetto che non avrebbe avuto una relazione sessuale con il quarto Principe fino a quando non si fossero sposati, e che questo non sarebbe successo se lui avesse avuto altre mogli. Non bisogna però dimenticare che Wang So era già sposato. Anni prima, infatti, era stato costretto a prendere in moglie una bambina mandata poi subito in monastero. Quella bambina, nel momento in cui lui sale al trono è ormai ventenne.
Con queste premesse è naturale pensare che il loro amore fosse, sì, forte e predestinato, ma anche platonico.
Invece da qualche parte la risolutezza di Hae Soo deve aver vacillato, dal momento che nell’ultima puntata scopriamo che è incinta. Sarò lenta io, ma ho capito che i due avevano un rapporto di tipo passionale solo in quel momento. Niente di male, ma sarebbe stato gentile da parte della regia farmelo capire con qualche cenno qua e là.
In questo modo, invece, ho avuto conferma di quanto poco mi sia piaciuta l’evoluzione del personaggio di Hae Soo. Una donna volubile, instabile nei suoi affetti e – quel che è peggio – opportunista.
*** Fine allerta spoiler ***
Arriviamo così all’ultimo punto. L’opportunismo di Hae Soo.
Non solo mi ha infastidito scoprire tardivamente il cambiamento dei suoi propositi ‘erotici’, diciamo così. Ma mi ha irritato la scelta di comodo di sfruttare l’ascendente che aveva sull’ennesimo Principe per trovare una scappatoia alla propria situazione.
Sappiamo che il quattordicesimo Principe la ama silenziosamente fin da quando, da adolescente, lei lo ha salvato da una banda di ladri nella foresta. Ha atteso che ben tre dei suoi fratelli confessassero il loro amore prima di farlo lui stesso e, arrivato il momento opportuno, si prende cura di Hae Soo morente e del figlio di un altro.
L’idea (che vorrebbe essere romantica) a me arriva come morbosa da parte di lui e calcolatrice da parte di lei. So bene che la mia è un’opinione impopolare, ma non posso comunicare un’impressione diversa da quella che ho avuto.
Non bastano le lettere d’amore scritte da Hae Soo e giunte postume al quarto Principe a riabilitarne l’immagine e riscattare quell’amore tormentato. Non basta il ritorno nell’età contemporanea a suggerire la possibilità di una seconda chance per quei due amanti sfortunati.
Insomma, non basta far piangere lo spettatore a rendere bello un drama.
Moon Lovers: vale la pena vederlo?
Moon Lovers è un sageuk di grande impatto emotivo, con un cast stellare, costumi magnifici, belle scene di combattimento, ma enormi problemi di sceneggiatura, montaggio e regia. Sono assolutamente convinta del fatto che, a riprese iniziate, qualcosa sia stato rimaneggiato e cambiato (in peggio), il che non ha favorito uno sviluppo lineare e organico del plot.
Inoltre, è stato fatto un montaggio che – decidendo di eliminare molte scene già girate – ha sacrificato non poco la comprensione della storia e l’approfondimento dei personaggi, creando buchi di trama e incoerenze.
E’ difficile rispondere alla domanda se valga la pena vederlo oppure no, perché a dispetto della mia personale opinione Moon Lovers resta un classico dei drama. Io stessa, che pure ho il drop facile, sono arrivata alla fine delle 20 puntate e non nego che mi abbia coinvolto, anche se spesso in modo negativo.
Quel che posso dire è che non lo consiglio. Tolto l’inizio, la serie è brutta, lacrimosa e sconclusionata. In Corea non ha avuto successo; c’è da chiedersi come mai continui ad averne così tanto da noi.
Voto: 4/10
Numero puntate: 20
Durata: 1h circa
Dove vederlo: Love Moon My Blog
Scopri altri grandi Classici
Lascia un commento