My Perfect Stranger è un fantasy-mistery che ha avuto in Corea grande successo, ottenendo consensi da parte degli spettatori. Ne ho seguito la visione on air, finita da pochissimo su Viki, e vi spiegherò tutte le ragioni per cui a mio avviso questo drama finisce dritto dritto nella lista dei Flop.
My Perfect Stranger – La trama in breve
Hae-joon, presentatore televisivo cinico e introverso, scopre una macchina del tempo e viene guidato nel 1987. Qui inizia a vivere una seconda vita come insegnante, tentando di fare luce su una verità che dovrebbe cambiare il suo destino.
Yoon-young è una giovane redattrice la cui esistenza viene sconvolta dalla tragica morte della madre. Un giorno, ‘investita’ dalla macchina del tempo, si risveglia nel 1987 dove incontra Hae-joon e la madre adolescente.
Queste sono le premesse di un mistery in cui i due protagonisti, catapultati in una realtà parallela, dovranno indagare su un misterioso serial killer e trovare un modo per ritornare nel presente.
Recensione – My Perfect Stranger
Non c’è una cosa sola che in questo drama funzioni come dovrebbe. Lo so – è un giudizio severo, ma la severità è meritata.
Partiamo dalla considerazione che considero particolarmente mal sfruttato l’espediente dei viaggi nel tempo – una delle tematiche potenzialmente più belle e avvincenti che si possano trovare nelle serie coreane. I due protagonisti arrivano nel 1987 e da lì non si muovono. Più che viaggiare nel tempo, si sono semplicemente ‘spostati’, il che per me è stato deludente. Se confrontato con un altro drama che tratta di viaggi nel tempo (Tomorrow with you), il paragone è impietoso. Tanto quel drama è stato ben architettato e dinamico, tanto questo è statico e pieno di buchi di sceneggiatura. Ma procediamo con ordine.
I problemi di sceneggiatura
*** Attenzione: contiene piccoli spoiler ***
My Perfect Stranger è una serie che lascia aperte molte domande. Una delle più fastidiose dal mio punto di vista è che disattende la premessa che il protagonista, Hae-joon, aveva posto come condizione nelle prime puntate. Ovvero che il futuro non può essere cambiato.
Dopo i primi due omicidi che i protagonisti tentano (invano) di sventare, questa è infatti la conclusione a cui Hae-joon amaramente giunge. Eppure, nel giro di un paio di puntate, la terza vittima viene salvata e non ci viene spiegato perché. Che cosa è cambiato? Mistero.
Questo non è però l’unico interrogativo senza risposta. Nelle puntate finali, quando ormai l’assassino è svelato, molte cose restano poco chiare. Prima fra tutte la motivazione degli omicidi, che è debole e poco convincente. E poi, perché il serial killer abbia dovuto uccidere la madre della protagonista. Questo è probabilmente il punto più oscuro di tutto il drama. Anzi, nel futuro non l’ha nemmeno uccisa – il che da parte sua comporta un andirivieni insensato tra passato e futuro.
Quando poi ho sentito che «l’amore predestinato non è influenzato dalle azioni compiute dai viaggi nel tempo»… be’, ho pensato che non potesse essere trovato escamotage più banale e facilone per sciogliere i nodi di trama.
Ma ora parliamo proprio d’amore.
I problemi di rapporti tra i protagonisti
In molti punti questo drama mi ha suscitato (involontarie) risate. Soprattutto quando i due protagonisti interagivano tra loro pretendendo di essere follemente innamorati. Raramente ho visto nelle serie coreane due lead tanto inespressivi, freddi e privi di emozione come questi due.
La causa è duplice. Da un lato gioca la brutta sceneggiatura. I protagonisti ci vengono presentati come due coinquilini, niente di più. Non ci viene mai mostrato un gesto d’intimità o uno sguardo complice. Non c’è tensione sentimentale tra loro. Improvvisamente, nella dodicesima puntata, arriva la dichiarazione d’amore come un fulmine a ciel sereno.
Dall’altro, gioca un’interpretazione veramente poco convincente. Gli attori, Kim Dong-wook e Jin Ki-joo, sono indubbiamente belli, ma la loro performance è a dir poco misera. Poche le espressioni facciali, e ancor meno le emozioni che sono in grado di comunicare. Ridicola poi la chimica che hanno tra loro. E’ chiaro che le interazioni “romantiche” sono forzate e che i due sono a disagio nei pochissimi abbracci che secondo copione devono scambiarsi. Davvero penoso assistere a quelle scene.
I problemi legati all’ambientazione
Un aspetto che ho trovato particolarmente fastidioso è stata la brutta ricostruzione del passato. Se avete visto drama quali Reply 1988, probabilmente capirete a cosa mi riferisco. Qui non c’è nulla di suggestivo che evochi davvero gli anni ’80. Certo, vediamo qualche adolescente indossare il chiodo, auto d’epoca e capelli cotonati. Ma l’effetto generale è ‘fake’.
Le strade sono sempre pulitissime, ordinatissime e vuote. I muri sembrano fatti in cartapesta. La protagonista – giunta improvvisamente nel passato senza nulla – dall’oggi al domani si ritrova con un guardaroba ogni giorno diverso e piuttosto fashion… Sono dettagli, che però mi hanno infastidito, e comunicato l’impressione di poca credibilità.
My Perfect Stranger – considerazioni finali
Per me questo drama è un completo flop. Il motivo per cui non l’ho droppato è perché, nonostante tutti i suoi lati negativi, ha un suo fascino. Specie nella prima metà, è avvincente e spinge a chiedersi chi sia l’assassino. Esclusi i sospettati principali, la storia inizia però a trascinarsi e ad avvitarsi su se stessa.
Alcuni aspetti blandamente positivi si possono trovare in alcuni personaggi secondari: la famiglia della protagonista, ad esempio, o l’evoluzione della scrittrice/compagna di classe della madre della protagonista, Go Mi-sook. Ma sono oasi nel deserto.
So che la mia è una voce fuori dal coro. My Perfect Stranger è un drama che sta ottenendo consensi anche in Italia. Tuttavia lo ritengo molto al di sotto degli standard qualitativi a cui ultimamente le serie coreane ci hanno abituato.
Voto: 4
Dove vederlo: Viki
Numero episodi: 16
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