The Interest of Love è una commedia romantica che ha diviso moltissimo gli spettatori. C’è chi l’ha amata e chi si è detto deluso dal finale o annoiato dal ritmo lento degli episodi. Personalmente è un drama che mi è piaciuto e che ho trovato unico nel panorama coreano per il modo di trattare i sentimenti e i rapporti di coppia, ma che mi ha deluso negli episodi finali.
The Interest of Love, una commedia romantica anomala
Nella prima puntata The Interest of Love si presenta come un kdrama romantico classico. Ci sono sguardi, allusioni, i soliti non detti delle commedie coreane sentimentali. Quel clima di irreale e languido romanticismo dura però molto poco.
Il drama vuole catturare il realismo dei rapporti di coppia, rifuggendo cliché e luoghi comuni tipici delle commedie romantiche coreane.
Esemplificativa in questo senso la scena in cui ci vengono mostrati i quattro protagonisti che si preparano il caffè nelle rispettive abitazioni. E’ una scena davvero azzeccata, perché sottolinea senza bisogno di parole le differenze inconciliabili che corrono tra loro.
Vediamo Jung Jong-hyun, la guardia giurata, prepararsi una tazza di caffè istantaneo in busta. Subito dopo la protagonista, Ahn Soo-young, conosciuta come «La dea di Yeongpo» per la sua bellezza, intenta a prepararsi un caffè turco. Il bancario Ha Sang-soo è invece un gradino più in alto: possiede una macchina da caffè espresso. Ma sopra tutti sta Park Mi-kyung, erede di una ricchissima famiglia, che non solo ha una macchina da caffè professionale, ma una tazza raffinatissima in cui berlo.
Basta questo a farci capire che i rapporti che i protagonisti instaureranno saranno infruttuosi. Ognuno chiuso nel suo mondo, intrappolato in convenzioni, traumi, insicurezze e pregiudizi, saranno incapaci di comunicare con sincerità e trasparenza i loro sentimenti.
The Interest of Love, gli aspetti positivi
Il drama descrive in modo realistico e toccante i rapporti di coppia infelici, quelle relazioni estenuanti che portiamo avanti nella piena consapevolezza che la persona accanto a noi è quella sbagliata.
Grazie al ritmo lentissimo, sottolinea splendidamente quegli episodi banali e quotidiani che tutti abbiamo vissuto e che rivelano senza alcun dubbio l’assenza o la fine di un amore.
Ad esempio: Jung Jong-hyun prende per mano Soo-young ma lei – che sta con lui per ragioni che si discostano dall’amore e dalla passione – si divincola trovando con gentilezza una scusa: «Hai la mano sudata». Il ragazzo, imbarazzato e umiliato, si asciuga il palmo contro i jeans. E’ un momento penoso, in cui arriviamo a provare tristezza per lui – rifiutato e mortificato – ma anche per lei, che non sa come liberarsi di una relazione che la rende evidentemente infelice.
Ecco, The Interest of Love abbonda di episodi come questo, in cui le emozioni vengono analizzate e svelate con precisione chirurgica, specie le emozioni più profonde e tormentose – la confusione, la paura, l’incertezza. E questo è un aspetto che ho molto apprezzato.
Un altro aspetto è la colonna sonora. Metà della bellezza di questo drama dipende dall’indubbia qualità delle OST, che sottolineano i momenti salienti in modo magistrale.
Time’s Up è una delle canzoni più struggenti sentite ultimamente in uno show.
Una menzione merita l’interpretazione degli attori principali. Yoo Yeon-seok non aveva un ruolo semplice, eppure ha saputo comunicare ogni emozione in modo intenso e misurato, risultando credibile nella sua claustrofobica passione. Tutti hanno reso un’ottima performance, ma se dovessi sceglierne uno, direi Jung Ga-ram, la giovane guardia giurata. Davvero bravo nel rendere un personaggio debole e inetto che, tuttavia, non manca di orgoglio e ha infine un’evoluzione commovente.
The Interest of Love, cosa non ha funzionato
La parte centrale del drama è senza dubbio quella che funziona meglio. Con l’avvicinarsi al finale lo show comincia a sfilacciarsi, perdere di mordente e avvilupparsi su se stesso. Il finale, poi, è davvero deludente – ma non tanto perché è aperto, ma perché è poco coraggioso e ‘stanco’.
*** Attenzione: contiene spoler ***
Non nego che per buona parte degli episodi ho tifato per la coppia Sang-soo/Mi-kyung. Ho sperato che i due potessero essere felici assieme perché erano ben assortiti. Inizialmente lui si trovava a suo agio con lei, era rilassato e avevano interessi simili.
Il drama però era impegnato a dirci che “al cuor non si comanda”, e anche le storie secondarie andavano in quella direzione.
Tuttavia, quando arriviamo – piuttosto sfibrati, lo ammetto – all’epilogo, anche il “cuore” si rivela un grande inganno.
«Un tempo abbiamo fatto parte l’uno della vita dell’altro. Ci siamo innamorati. I nostri cuori hanno sussultato. Che sciocchi! Tutti i momenti di cui ci siamo pentiti ci hanno fatto rimpiangere l’altro. In quei momenti eravamo davvero innamorati, o solo accecati dall’interesse?»
Sang-soo e Soo-young
Ecco, il drama si chiude così. Con i due protagonisti sopraffatti dai rimpianti, dai non detto, dai ‘se’.
Molti hanno voluto vedere in quell’ultima passeggiata sulla “Collina dell’Oblio” una sorta di nuovo inizio per la coppia, ma non credo sia questo il senso e il naturale sbocco della vicenda.
Abbiamo due persone che semplicemente non si sono amate abbastanza, non abbastanza da essere totalmente oneste l’una con l’altra. Due persone che hanno perso il ‘momento’ nell’attimo stesso in cui hanno capito di provare qualcosa – e hanno deciso di vivere relazioni “a rischio zero” lasciandosi amare da altri, piuttosto che mettersi in gioco amando davvero in prima persona.
Il concetto, nella sua sconfortante frustrazione, è profondo e ricco di spunti di riflessione. Ma, come dicevo, ci si arriva esausti. Lo schema donna che fugge e uomo che rincorre è ripetuto davvero troppe volte, e alla fine viene a noia – tanto non solo da indebolire la trama ma rendere un pessimo servizio ai protagonisti (specie a quella femminile).
The Interest of Love, considerazioni finali
Il vero punto debole del drama è che i personaggi non hanno un arco narrativo ben definito. Nonostante le ottime premesse e le straordinarie potenzialità, con il procedere delle puntate The Interest of Love si avvita su se stesso, scava sempre più in profondità (regalandoci gemme di rara bellezza) ma perdendo completamente di vista la direzione in cui si muove.
Il risultato è un finale confuso, esageratamente emotivo e poco coraggioso – del tutto in linea con il temperamento dei suoi protagonisti.
Detto questo, personalmente ne ho apprezzato la visione per circa due terzi. Per me è un drama che ha molto da dire e lo dice bene, pur rimanendo complessivamente al di sotto delle aspettative.
Voto: 8
Dove vederlo: Netflix
Numero episodi: 16
Durata: 70/80 min. circa
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