Questo è il drama che ha segnato l’inizio della mia inossidabile passione per Seo In-guk, attore che peraltro già conoscevo per averlo visto in Shopping King Louie, ma non avevo ancora imparato ad apprezzare appieno.
Sono convinta che In-guk sia uno dei più talentuosi, versatili e camaleontici artisti coreani oggi in attività, e mi affascina tantissimo la sua capacità di adattarsi a ogni ruolo con naturalezza, riuscendo addirittura ad apparire brutto, bello, inquietante o dolce a seconda del ruolo richiesto.
Detto questo, The smile has left your eyes è una serie che ho amato follemente per una serie infinita di ragioni, ma che – lo premetto – non riguarderei mai perché mi ha spezzato il cuore.
Cosa rende The smile has left your eyes un capolavoro
Non mi faccio problemi a definire The smile has left your eyes un capolavoro. Gli elementi che dal mio punto di vista contribuiscono a renderlo tale sono i seguenti.
Personaggi sfaccettati e complessi
Ogni puntata corre veloce sul filo dell’angoscia che afferra alla gola. Angst, angst a palate. Difficile raccontare la trama, perché è la storia di tre personaggi che si intreccia a formare un intricato puzzle dai toni molto drammatici.
Jin-gook è un detective della omicidi che non ha troppe soddisfazioni sul lavoro. Ignorato quando non apertamente disprezzato dai suoi superiori, Jin-gook si ritrova a indagare su un caso di suicidio che ben presto si rivela essere omicidio.
Ha una sorella più giovane, Jin-kang (Jung So-min) che lui vuole proteggere a tutti i costi nonostante non sia più una bambina. Di indole dolce e solare, il vero temperamento e la vera forza di Jin-kang verranno fuori col tempo e daranno vita a un personaggio davvero indimenticabile.
Il terzo protagonista del drama è Moo-young (Seo In-guk), un mastro birraio dal carattere ombroso, introverso e manipolatorio. Ci è chiaro fin da subito che Moo-young è una personalità negativa e tossica, cui non manca tuttavia un fascino istintivo e feroce che attrae inevitabilmente.
Il carattere del ragazzo non è però così semplice da capire e definire. Davvero possiamo dire che Moo-young è ‘cattivo’? Che le sue azioni sono orientate al male? Cosa motiva i suoi gesti, nel profondo? Ecco, arrivare a comprendere la complessità di Moo-young sarà parte della bellezza di The smile has left your eyes.
Un plot sensazionale
Mi trovo in difficoltà a sintetizzare la trama, perché parlarne significherebbe spoilerare tutto e rovinare il piacere di guardare questo drama. Inoltre è piuttosto complessa, in quanto ruota attorno a un omicidio commesso anni prima e taciuto. Ruota attorno a bugie, segreti, gelosie e sentimenti tanto forti da strappare letteralmente via il cuore.
Per tutte noi che abbiamo in mente kdrama delicati (penso ad esempio a Because this is my first life, con la stessa splendida attrice), ecco dobbiamo dimenticarcene. Questo non è un kdrama dai sentimenti delicati. Qua i protagonisti non hanno paura di amarsi, di andare a letto insieme, di disobbedire al volere famigliare – e tutto questo comporterà un prezzo altissimo da pagare.
Jin-kang, la protagonista femminile
Di primo acchito è la classica protagonista da kdrama: ingessata, smorfiosa e giudicante. Ma il fraintendimento dura giusto un battito di ciglia. Nonostante conosca il main lead nel peggiore dei contesti (sospettato dal fratello si essere colpevole di omicidio), non può fare a meno di rimanerne attratta, e ciò che cominciamo ad apprezzare in lei è la sua capacità di non giudicare dalle apparenze, ma andare oltre.
Nel corso delle puntate il suo amore e la sua fiducia capita che vacillino per un istante, ma solo per diventare più forti e incondizionati l’istante successivo. Nonostante il fratello continui a volerla mettere al riparo dal mondo, proteggendola forse anche da se stesso, Jin-kang è una donna matura e forte che sa quello che vuole e ha il coraggio di perseguirlo a dispetto di ogni ostacolo. Tutto questo senza perdere nulla della sua dolcezza e amabilità.
Non lancia messaggi ambigui, non ha cedimenti, non sembra perennemente imbambolata. Abbraccia l’amore qualunque sia il destino che l’aspetta e la sofferenza che comporta. Una delle migliori protagoniste di sempre.
Una storia d’amore memorabile
Quello che vi posso garantire è che – anche se per voi questa serie non sarà un capolavoro – non dimenticherete facilmente la storia d’amore.
Al di là del fatto che ci sono alcune esagerazioni legate all’intreccio, ho trovato il legame tra i due così incredibilmente realistico, straziante e vero da ritrovarmi spesso in una pozza di lacrime durante la visione.
L’oscurità di lui, rischiarata dall’amore senza riserve di lei. Il loro esclusivo, privilegiato appartenersi. Quel tentativo disperato ma instancabile di sopravvivere, a dispetto di un destino che sembra remare contro ogni possibile felicità. L’amore di quei due si percepisce in modo tangibile e potente. E’ forse per questo che il finale lascia tanto distrutti.
Un punto a favore gioca l’ineccepibile interpretazione di entrambi gli attori, legati da un’ottima chimica. Se di In-guk abbiamo già detto essere mostruosamente bravo (e qui in stato di grazia), vorrei spendere una parola per la protagonista, Jung So-min, attrice che si riconferma validissima ed eclettica. I due insieme hanno grande intesa e combinano perfettamente le reciproche differenze, incastrandosi come tessere di un puzzle.
Tutti questi aspetti lo rendono a mio avviso un drama imperdibile!
Voto: 10
Dove vederlo: Viki
Numero puntate: 16
Durata: 1h circa
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